TOLOMEI Claudio

In 16mo; pp. 303, (1) c; 1 figura n.t. Legatura postuma probabilmente settecentesca; titoli su tassello al dorso. Tagli a spruzzo. Bei capilettera xilografati. Errori nella numerazione dellle pagine. Piccoli lavori di tarlo al frontespizio che si propagano, via via estinguendosi, alle carte successive, fino a pagina 25 con un solo forellino, con perdita di qualche lettera. Piccolo lavoro di tarlo marginale, che non tocca il testo, da pagina 262.  Nel complesso carte fresche e sostanzialmente pulite di un buon esemplare.                                                                                                                                    Non comune edizione di uno dei carteggi più noti e fortunati del '500 a opera del grande umanista e letterato senese Claudio Tolomei. Pubblicata la prima volta nel 1547, l'opera fu sottoposta l'anno seguente  alla censura con l’ordine di farla bruciare dalla istituzione dei “Dieci conservatori della Libertà di Siena”. Molte delle lettere sono indirizzate ai più famosi umanisti del tempo, tra cui Luigi Alamanni, Pietro Aretino, Annibal Caro, Paolo Manuzio, Angelo Firenzuola, Francesco Guicciardini.     La lettera datata 20 giugno 1544, che apre il libro sesto, indirizzata all'amico Gabriele Cesano, nella quale Tolomei espone il suo progetto di una grande città da costruirsi sulla cima del promontorio del Monte Argentario, è corredata da una piccola mappa.